Parte sotto i migliori auspici il nuovo terminal HHLA PLT ITALY del porto di Trieste

Appena lo scorso 7 gennaio nasceva formalmente Hhla Plt Italy. Ora a distanza di poco più di due mesi, il 20 marzo scorso, il suo esordio operativo l’ha rilanciato nel Mediterraneo, con il primo scalo della nave Ro-Ro Cargo Ulusoy-14, ammiraglia della compagnia turca Ulusoy Sealines, che ha sbarcato le prime 273 unità, per lo più di semilavorati.

Un risultato a cui si è giunti grazie al congiunto supporto istituzionale alla Autorità di Sistema Portuale Mar Adriatico Orientale (AdSPMAO) di Prefettura, Polizia stradale, Polizia di Frontiera Marittima, Agenzia delle dogane, Guardia di Finanza, Polizia locale, Anas, e Direzione Uvac-Pif del Ministero della Salute, con cui  si sono superate le criticità relative alla sicurezza, soprattutto per lo spostamento dei rimorchi tra punti franchi,  e alla viabilità. Un processo che non si è ancora concluso, ma che sta continuando  per permettere nei prossimi mesi l’operatività commerciale anche all’area adibita alle merci pericolose, con il coinvolgimento di Autorità marittima, Asugi, Vigili del fuoco e chimici del porto.

L’inaugurazione del nuovo terminal polifunzionale – la cui compagine societaria è partecipata per il 50,01 dal gruppo amburghese HHLA (Hamburger Hafen und Logistik AG), per il 28% dalla Casa di Spedizione Francesco Parisi, per circa  il 22% da Icop e per la piccola parte restante dall’Interporto di Bologna – per felice coincidenza è avvenuta con la stessa compagnia che qualche decennio fa, per prima aprì i collegamenti Ro-Ro di Trieste con la Turchia. Oggi quella rotta è Autostrada del Mare strategica per Trieste, l’Italia e l’Europa.

Un fatto che contrassegna anche l’inizio di un nuovo modo di concepire lo sviluppo del porto giuliano e del suo sistema, basato sulla cooperazione tra i terminalisti, piuttosto che sulla loro concorrenza. Infatti, Ulusoy Sealines è azionista e concessionario, insieme all’agenzia marittima Samer e Co Shipping, che la rappresenta in Italia,  della Trieste Intermodal Maritime Terminal (TIMT), situata tra  i moli VI e VII del porto di Trieste; ma lo spazio messo a disposizione da Hhla Plt Italy le ha permesso l’ampliamento dei suoi servizi, finora tutti concentrati in TIMT ormai saturo, che diversamente non avrebbe potuto realizzarsi.

“In un momento storico come quello che stiamo vivendo, flagellato dalla pandemia, la collaborazione con il player internazionale HHLA  è quanto mai importante, non solo per l’attività del terminal multipurpose, ma per tutto il sistema portuale, che dà un aumento di spazi e di offerta di servizi non può che trarre giovamento” ha risaltato il Presidente della AdSPMAO, Zeno D’Agostino.

È sempre più evidente quanto la strategia di ampliamento degli spazi, pianificata dall’Autorità di Sistema del porto internazionale di Trieste, guardi, giustamente, alla nuova centralità del Mediterraneo. Una impostazione che trova ragione anche alla luce delle esigenze poste dalla pandemia, che assegnano, come notato da più parti, una posizione rilevante alla Turchia, in quanto area di approvvigionamento strategico delle supply chains europee. Dai dati Eurostat nel 2019 (quelli 2020 non sono stati ancora pubblicati), la Turchia è al 6° sesto in qualità di partner sia per l’export dei paesi UE, con quota 3,6%, e sia per l’import con il 3,7%, con un interscambio complessivo del valore di 143 miliardi di dollari, in cui la Germania svetta al primo posto sia per le esportazioni che per le importazioni. La prospettiva di una tale consistenza economica non può che far intravedere una ulteriore progressione dei traffici, tanto più che alle spalle del grande paese turco si estende a Est l’immensa area caucasica. Man mano che essa andrà normalizzandosi, sarà fulcro di una forte domanda di beni per la ricostruzione dei territori devastati dalle guerre, in cui la multifunzionalità delle navi RoRo sarà determinante per il congiungimento dei mercati di rifornimento.

La Ulusoy-14, Ro-Ro Cargo del 2012, stazza lorda 31675, circa 4.100 metri lineari di stiva per il carico,  208 metri di lunghezza (LOA) e  13231 t di dwt (tonnellaggio di portata lorda), scalerà  regolarmente il nuovo terminal ogni sabato, collegandolo a quello turco di Cesme, sul Mar Egeo. Nave traghetto di ultima generazione, trova perfetta compatibilità con la rampa da 35 metri di cui è dotato Hhla Ptl Italy per lo scarico/carico di camion, rimorchi, semirimorchi e casse mobili, destinato a diventare l’hub meridionale della rete portuale, intermodale e logistica di HHLA.

Intanto dal 1° marzo a dirigere l’infrastruttura, è stato nominato Antonio Barbara, di cittadinanza italo-turca e comprovata  esperienza manageriale portuale. In una intervista rilasciata a Diego D’Amelio per il quotidiano Il Piccolo, il neo Direttore Generale ha sottolineato la modernità di Hhla Ptl Italy, “uno dei pochi progetti in Italia di terminal costruito ex novo”, espressione di una società riconosciuta a livello mondiale, HHLA, di un’impresa di “costruzioni visionaria” come Icop, di una casa di spedizione storica come Parisi e dell’Interporto di Bologna.

Siamo qui non per rubare un pezzo di torta ma per creare una torta più grande” ha precisato Barbara “Se il mondo imparerà a conoscere Trieste come via preferenziale, ne beneficeranno tutti gli operatori. La piccola competizione locale è distruttiva. Per Trieste serve creare un ruolo riconosciuto, per acquisire nuovi traffici a supporto della comunità portale e delle industrie”.

Sui collegamenti ferroviari direttamente dal terminal, Barbara ha detto che partiranno ad aprile, tanto più che  HHLA è un gruppo “con seri obiettivi di riduzione delle emissioni e tutela ambientale. Il nostro progetto vuole essere rispettoso dell’ambiente e della città. La Ferriera sta per essere riqualificata e il porto spingerà per l’elettrificazione”. Infatti, il terminal è partner dell’Accordo di programma per la riconversione della Ferriera di Servola in moderno terminal portuale, punto franco a forte vocazione ferroviaria.

Invece, per la seconda metà dell’anno il terminal potrà iniziare a ricevere anche i container, essendo stata montata anche la seconda gru, ora in fase di test. “Arriveranno container, roro e general cargo”, mentre la pandemia “agevolerà i volumi da Turchia e Mar Nero per il rincaro dei noli e l’avvicinamento dei mercati di approvvigionamento”, pronostica l’esperto Antonio Barbara.  

                                                                                      Giovanna Visco

Guarda il video dell’inaugurazione operativa del terminal

Per ulteriori approfondimenti in questo blog:

IL NUOVO TERMINAL HHLA PLT ITALY DEL PORTO DI TRIESTE SARÀ HUB MERIDIONALE

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