Da Trieste un ponte su Duisport da cui guardare al futuro

Nel distretto di Dusseldorf, che fa parte del popoloso Land tedesco della Renania Settentrionale – Vestfalia si trova il più grande hub europeo di entroterra e il più grande porto interno del mondo. Si chiama Duisport ed il suo successo si è costruito nel tempo, solo parzialmente sostenuto dalla sua seppur rilevante posizione geografica sulla confluenza delle due maggiori vie navigabili di Europa, il Reno e il Ruhr. Il suo sviluppo è la cifra dell’aver capito da tempo che l’aggiornamento della portualità all’evoluzione dei traffici va ben oltre quello di banchine e binari. Oggi le merci sono economie viaggianti che chiedono supporto e assistenza che aumentino valore aggiunto, qualità e sicurezza, soprattutto in Europa, principale mercato di consumo mondiale. 

Il valore delle governance per creare offerte portuali attrattive

In altri termini, i traffici commerciali chiedono logistiche esperte e di qualità, strutturate nei territori prossimi ai porti da accorte politiche di governance, che mettano insieme un’offerta complessivamente conveniente ed attrattiva che assicuri in tal modo il lavoro alle banchine. Acqua, treno e una montagna di logistica hanno trasformato Duisport da porto industriale ad hub logistico ad alta prestazione, snodo preferito dalle merci dirette o in arrivo dalla Cina, collegato direttamente ai principali porti marittimi europei.

I treni che da Duisport vanno in Cina

Nel 2011 Duisport formò il primo treno regolare tra l’Europa e la Cina, con destinazione Chongqing, linea che nel 2014 si è strutturata nella joint venture YuXinOu di treni blocco regolari. Nel 2019 questo traffico ha toccato i 1.400 treni, assorbendo l’80% degli scambi su ferro di questa enorme città cinese di oltre 30 milioni di abitanti, con l’Europa.

Oggi il 30% di tutto il commercio ferroviario europeo in entrata/uscita con la Cina approda a Duisport, che lo scorso aprile, con lo sblocco del lockdown cinese, ha toccato il picco di 50 treni settimanali.

Circa un mese fa è partito il primo treno Bay Area, di collegamento della zona speciale cinese di Shenzhen in partnership con Sinotrans, che fa parte del gruppo China Merchants, per garantire continuità tra le filiere Cina- Europa, tra cui c’è anche quella automobilistica. Pochi mesi prima, in aprile, aveva invece inaugurato il collegamento ferroviario con Jinan, capitale di circa 9 milioni di abitanti dello Shandong, nel Nord Est cinese, e con Changsha città prefettura dello Hunan di oltre 7 milioni di abitanti, in Cina Centrale.

La Via della Seta basata sul principio di reciprocità

La politica commerciale di Duisport non lascia dubbi sulle opportunità create da una visione della Via della Seta, fuori da ideologismi e contese da stadio, basata su un principio di reciprocità dei  mercati di consumo e di produzione, favorendo sviluppo e integrazione transnazionale. Infatti il suo punto di forza è la politica di partenariato, con cui ha creato una estesa rete di relazioni, di conoscenze, di commercio e di digitalizzazione che si innerva in Europa arrivando fino all’Asia. Recentemente anche il porto di Amsterdam è entrato in questa rete istituendo un servizio ferroviario container tri-settimanale con Duisport.

Negli ultimi anni l’attivismo dell’hub tedesco ha concluso oltre 100 accordi per l’utilizzazione dei suoi spazi logistici. Tra queste il colosso DVS/Panalpina, che ha acquisito 12 ha nel nuovo LogportVI, ricavato dal recupero di una area industriale dismessa di 40ha, ora interamente dedicata alla logistica contrattuale a valore aggiunto.

L’accordo porto Duisport – Porto di Trieste

Risale invece al 2017 l’accordo Duisport – Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale di collaborazione sul traffico ferroviario, che ha portato al risultato importante di 33 coppie di treni settimanali dal porto di Trieste, che hanno contribuito a farne primo porto italiano per traffico ferroviario, attestato da un 2019 che ha realizzato ben 10.000 treni e servizi diretti in 7 paesi.

Interporto di Trieste

Un accordo che oggi potrebbe trovare ulteriore importante sviluppo nell’Interporto di Trieste, evoluzione di cui già si parla da tempo sulla stampa europea. 

Evento questo che consentirebbe a Trieste di allargare ulteriormente i propri traffici offendo connessioni ancor più articolate con l’Europa centro-orientale al resto dell’Italia e ai paesi che si affacciano sul Mediterraneo, che per l’Italia dovrebbe tradursi principalmente in collegamenti e traffici con l’Africa, portando questo continente in Europa.

Trieste zona franca europea per non perdere occasioni così strategiche per tutti

Diventa quindi logisticamente impellente l’esigenza che sia data dal Governo centrale piena attuazione al particolare regime giuridico dei punti franchi del porto di Trieste, facendolo inserire nella lista delle zone franche europee (clicca qui per approfondire). Non solo Trieste ma tutto il sistema portuale e logistico italiano non può più aspettare, perdendo occasioni così strategiche.

Foto di copertina di Hans Blossey 

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