Primi test operativi del progetto banchina estesa di Trieste. Si aprono nuove prospettive per tutto il paese

La sinergia tra Autorità di Sistema portuale del Mar Adriatico Orientale (AdSPMAO), Regione  Friuli Venezia Giulia (FVG) ed enti locali continua a dare importanti risultati, basata sulla  realizzazione di un modello di forte cooperazione tra porti e interporti, che vede attivati investimenti di oltre 200 milioni di euro congiunti con RFI (Rete Ferroviaria Italiana).

Il processo di integrazione delle infrastrutture del trasporto merci del FVG in un unico avanzato sistema logistico, che trae forza trainante dalla portualità, si è arricchito di un altro importante tassello, costituito dall’avvio sperimentale della interconnessione tra l’Interporto Cervignano del Friuli SpA, proteso verso il Tarvisio, ed il porto internazionale di Trieste.

L’Interporto, a circa 50km di distanza da Trieste, insiste strategicamente sull’intersezione di due corridoi ten-t: quello nord-sud Adriatico-Baltico e quello est-ovest Mediterraneo, che da Barcellona arriva a Zahony al confine con l’Ucraina.  Una posizione ideale per implementare i primi test di realizzazione del progetto di banchina estesa, implementati in collaborazione con il terminal Samer Seaport & Terminals del Molo V di Trieste e l’operatore internazionale RoRo DFDS, finalizzati ad aumentare in modo sostenibile ed efficiente la capacità della movimentazione portuale.

Tale sperimentazione è un apripista fondamentale per i futuri sviluppi logistici, consentendo, come spiegato dal presidente della AdSPMAO, Zeno D’Agostino, una volta verificati e misurati i primi risultati,  di rendere “naturale attivare il coinvolgimento degli altri terminal portuali, degli altri interporti e delle  compagnie marittime, per offrire capacità e servizi a valore aggiunto anche nell’entroterra, e rendere sempre più competitive le catene logistiche anche a servizio del sistema industriale del Friuli Venezia Giulia”.

La messa a sistema del progetto è stata resa possibile dalla competenza tecnica e commerciale di Alpe Adria, società che si occupa di promozione, integrazione e sviluppo regionale del trasporto combinato e intermodale, garantendo l’interesse generale dell’intero progetto, come sintetizzato dall’Amministratore Delegato, Antonio Gurrieri:  “Il progetto pilota è open, perché andrà ad attivare le sinergie con gli operatori e le altre imprese ferroviarie che gravitano o operano all’interno del sistema logistico regionale, così da poter garantire lo sviluppo neutrale, flessibile e sostenibile”.  

In questa prima fase, dal molo V dello scalo giuliano due servizi ferroviari internazionali già attivi, effettuano una fermata alla “banchina temporanea” Interporto di Cervignano: uno in arrivo da Norimberga diretto a Trieste, in collaborazione con Mercitalia Rail, principale impresa ferroviaria nazionale; l’altro in partenza da Trieste diretto a Karlsruhe, con il supporto di Adriafer, gestore unico di manovra ferroviaria e impresa di short-haulage (corto raggio ferroviario) del porto di Trieste, ed operato da Eccorail, gruppo internazionale ferroviario privato con sede a Vienna, che da pochi mesi ha inaugurato diversi servizi sul porto di Trieste. In tal modo, forte dei traffici sviluppati dal porto che sostengono il traffico su ferro, si realizza da Cervignano una importante biforcazione logistica tra l’est e l’ovest della Germania meridionale, caratterizzata  da un lato dal Bayernhafen di Norimberga, uno dei centri logistici bavaresi più importanti d’Europa, e dall’altro da Karlsruhe, nel land Baden-Wurttemberg, il porto più meridionale senza chiuse del Reno, e snodo ferroviario transeuropeo di primaria importanza, tra i più trafficati della Germania.

Esteso circa 460mila mq e dotato di terminal ferroviario con 3 coppie di binari da 750 metri lineari, Cervignano, soggetto pubblico controllato per l’83% da Interporto di Trieste SpA, è un nodo importante non solo a livello regionale, ma anche nazionale, per le importanti interconnessioni con il resto della penisola italiana, che si protendono verso l’Europa e l’Eurasia.

Infatti, lo sviluppo delle interconnessioni della regione più orientale dell’Italia, apre prospettive importanti  anche allo sviluppo delle ZLS (Zone Logistiche Semplificate)  e ZES (Zone Economiche Speciali) previste dal programma economico italiano di ripresa e resilienza, che non possono prescindere dal Mediterraneo e dall’Asia continentale, riferimenti geografici naturali della penisola.

Il modello di cooperazione lanciato dalla AdSPMAO, dimostra che l’attrazione e il consolidamento degli investimenti per lo sviluppo economico-occupazionale nei territori, richiedono logiche sinergiche nazionali, europee e  internazionali, che possono trovare punto di forza esclusivo nel trasformare il paese  in un unico tapis-roulant logistico e manifatturiero, grazie alla interconnessione organica di porti e interporti.  In questo senso,  Cervignano, con tutto il sistema del FVG, ha un ruolo chiave per il suo posizionamento baricentrico verso l’Est. 

Nel frattempo, ritornando ad una dimensione regionale, come espresso dal suo presidente Lanfranco Sette, l’Interporto accoglie “con grande entusiasmo e impegno questa sfida, che configura Cervignano quale banchina estesa e nodo logistico di riferimento per il sistema portuale di Trieste e Monfalcone”.

                                                            Giovanna Visco

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