Maersk e DFDS coinvolte nella realizzazione del più grande impianto europeo di ammoniaca verde

Rystad Energy, società norvegese indipendente di ricerca e consulenza, operante a livello globale in tutti i settori energetici, prevede entro i prossimi 10 anni un grande espansione dell’industria eolica offshore, che traguarderà una capacità installata di circa 250 gigawatt, triplicando i posti di lavoro a tempo pieno a circa 870.000, dai circa 300.000 stimati nel 2020. L’Europa si confermerà leader del settore, con circa 350.000 posti di lavoro.

L’energia eolica offshore è sempre più strategica per lo sviluppo di più ampi progetti industriali, mirati alla sostenibilità ambientale e al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, che sta convogliando molti investimenti in ricerca e innovazione.

Tra questi, il progetto della Copenhagen Infrastructure Partners, CIP, società di gestione fondi specializzata nell’offerta a livello globale di investimenti su misura in infrastrutture di energia rinnovabile e nel segmento greenfield. Con il coinvolgimento della città di Esbjerg, sulla costa occidentale danese, e di alcune grandi aziende del paese che rappresentano una consistente fetta della domanda potenziale nel trasporto marittimo e nel settore agricolo, quali AP Moeller Maersk, il più grande armatore di navi mercantili del mondo, DFDS, una delle principali compagnie internazionali di navi RoRo e logistica, Aria Foods, cooperativa internazionale e settima azienda casearia mondiale, Danish Crown, il principale produttore di carne suina d‘Europa, e DLG la principale azienda di forniture agricole in Europa, CIP sta pianificando la costruzione del più grande impianto europeo di produzione di ammoniaca verde, da impiegare nei fertilizzanti e come carburante verde per la navigazione in acque profonde.

DFDS e Maersk hanno al loro attivo anche un’altra partnership  per la realizzazione di un impianto di produzione su scala industriale di idrogeno ed e-fuel, insieme a Copenaghen Airports, DSV Panalpina, SAS e Orsted. La struttura dovrebbe sorgere nella Greater Copenaghen Area, per la lavorazione dei  carburanti ecosostenibili destinati ai trasporti marittimi, aerei e terrestri. La prima fase del progetto riguarda  la produzione di idrogeno rinnovabile, e dovrebbe entrare in funzione entro il 2023; con la seconda fase invece si produrrà anche metanolo rinnovabile entro il 2027, prendendo l’energia eolica di Bornholm; ed infine, la terza fase operativa si realizzerà entro il 2030, quando l’impianto eolico offshore di Ronne Banke, a largo dell’isola di Bornholm, sarà a pieno regime, consentendo  una produzione annua di 250.000 tonnellate di carburante sostenibile per autobus, camion, navi e aerei, che permetterà di eliminare 850mila tonnellate di carbonio all’anno.

L’impianto di elettrolisi da 1 GigaWatt a zero emissioni di Esbjerg, convertirà l’energia prodotta dai parchi eolici offshore del Mar del Nord in ammoniaca verde, destinando il calore in eccesso al riscaldamento di circa un terzo delle abitazioni della città. Il valore dell’opera è di circa 1 miliardo di euro, per la cui raccolta CIP sta attirando investitori, tra cui il fondo pensione danese PensionDanmark, pioniere circa 10 anni dei primi investimenti in infrastrutture rinnovabili, tra cui proprio l’eolico offshore. CIP prevede di giungere alla decisione di investimento nel 2023, e di inaugurare l’operatività commerciale dell’impianto entro il 2026, con una produzione annua di 50mila tonnellate di ammoniaca verde destinate all’alimentazione delle navi e di 600mila tonnellate per la produzione dei fertilizzanti agricoli, attualmente prodotti con combustibili fossili concorrendo alle emissioni globali di CO2 per circa l’1,4%. L’impianto di Esbjerg sostituirà tutti i fertilizzanti importati in  Danimarca, riducendo di circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, equivalenti alla rimozione permanente di 730.000 auto dalle strade.

Il sindaco di Esbjerg ha sottolineato che negli ultimi 10 anni la città è stata al centro delle turbine eoliche in Europa e nel mondo, e ora compie il passo successivo, diventando un centro di energia verde per tutta la regione del Mar del Nord.

A sostegno del progetto DFDS e Maersk hanno sottoscritto un memorandum di intesa con CIP e le altre aziende danesi, che stabilisce un partenariato che ora sta dialogando con le autorità danesi per il supporto all’uso di combustibili sostenibili su larga scala e per il cofinanziamento pubblico dello studio di fattibilità del progetto.

Maersk, con sette anni prima del previsto, entro il 2023, metterà in mare la prima nave carbon neutral, alimentata a metanolo, al mondo. Come commentato da  Henriette Halberg Thygesen, capo della flotta e dei marchi strategici, la compagnia sta guardando all’ammoniaca verde come opzione promettente, ed è in fase di sviluppo progettuale un motore a doppia alimentazione per l’ammoniaca, che dovrebbe costituire l’alternativa energetica principale insieme a metanolo e alcol-lignina.

Torben Carlesen CEO di DFDS, ha sottolineato l’importanza che riveste la collaborazione tra utenti, produttori di carburanti, società civile e scienziati per velocizzare la disponibilità di combustibili sostenibili e alternativi a quelli fossili, attualmente in uso. L’ammoniaca verde è un sostituto ideale per l’olio combustibile utilizzato sui traghetti, prodotta con un processo rinnovabile al 100% e privo di emissioni di carbonio. DFDS ha una flotta di proprietà oltre 50 navi traghetto, di cui vuole ridurre il 45% delle emissioni entro il 2030, portandoli alla neutralità  climatica entro il 2050. In Italia, DFDS opera con le sue navi i traffici RoRo con la Turchia diretti in Centro Europa, nel terminal Samer Seaport&Terminals, di cui detiene il 60%, al Molo V del porto di Trieste.  Pochi mesi fa ha dato vita, in collaborazione con Alpe Adria, Mercitalia Rail Tx Logistik e Bayernhafen Gmbh, a una nuova linea di collegamento ferroviario merci Trieste-Norimberga, rafforzando ulteriormente l’intermodalità sostenibile del porto giuliano verso la Germania, mentre recentemente ha acquisito il grande operatore olandese  HSF Logistics Group, espandendosi anche nei trasporti a temperatura controllata. Una ragione in più per perseguire la ecosostenibilità del trasporto merci.

                                                                                        Giovanna Visco

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