Dal 25 aprile impariamo che la pace non è il risultato della guerra, ma è un prezioso valore da condividere tra le persone come tra i popoli.
E’ un valore di pratica quotidiana, di rispetto e dialogo, una bussola con cui orientarsi per travalicare la minaccia e l’uso delle armi, e conquistare uno spazio umano evoluto di amicizia.
Un mondo senza armi non significa un mondo incapace di esprimere disaccordo, diversità e autonomia di pensiero. Tutt’altro. Un mondo senza armi significa imparare a pensare e a fare senza deprivare, senza offendere, senza giudicare gli altri.
E’ questo il senso attuale che tutti dovremmo dare alla Liberazione e alla sua frase simbolo, gridata per decenni nelle piazze dopo il 1945:
il 25 aprile non è una ricorrenza, ora e sempre Resistenza.
(gv)