Un nuovo anno e molte cose da fare dal punto di vista di Zeno D’Agostino

Ricca di spunti l’intervista di apertura anno rilasciata a ShipMag da Zeno D’Agostino, Presidente della AdSP del Mar Adriatico Orientale e uomo aperto al mondo, ingrediente necessario per essere un vero portuale.

Nell’intervista condotta dal Direttore responsabile Vito De Ceglia, nei ragionamenti di D’Agostino emerge il filo conduttore del suo successo: guardare a politiche di ampio respiro per dare visione, strategia e futuro ai porti.

Al tempo stesso, emerge la necessità di poter contare su politiche nazionali che credano nella strategicità dei porti, integrati in un sistema paese che dia importanza e valore alla logistica. Un aspetto che in Italia, ma non in gran parte del mondo, manca da decenni, generando a livello centrale incuria e superficialità al punto tale da causare lo stravolgimento dell’assetto normativo dei porti italiani, a seguito della procedura aperta dalla Commissione europea.

Secondo il Presidente D’Agostino, la questione si risolverà con la doppia contabilità, che porterà ad un aumento degli investimenti dei porti per abbattere le tasse, aprendo la questione della capacità di utilizzo dei finanziamenti pubblici evitando la dinamica degli aiuti di Stato.

Un risvolto questo che potrebbe inaspettatamente aiutare quel salto di qualità, esortato da D’Agostino, per sviluppare piani di investimenti pubblici italiani, portuali e logistici, all’estero, su cui il porto internazionale di Trieste sta già lavorando da tempo.

A detta di chi scrive, gli investimenti pubblici esteri mirati e collegati alle esigenze logistiche del Paese, come sta sperimentando Trieste attraverso una stretta collaborazione con enti e istituzioni locali e regionali, assumerebbero un alto valore strategico anche per ribaltare il diffuso fenomeno del franco fabbrica delle aziende italiane esportatrici, di cui da anni si ragiona e che da anni svuota le potenzialità logistiche del sistema paese.

Tra i tanti temi toccati da D’Agostino, anche la trasformazione dei grandi porti in complessi agglomerati di servizi ed infrastrutture, per il raccordo logistico non solo quel che arriva dalla superficie del mare, ma anche dalle sue profondità: cavi e condutture di interconnessione e approvvigionamento energetico, elettronico e informatico.

Buona lettura!

LE SFIDE DI ZENO D’AGOSTINO: “Trasformare Trieste IN UN HUB ENERGETICO E DIGITALE, DARE CONTINUITA’ AI PROGETTI AVVIATI E INVESTIRE ALL’ESTERO”

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