Pianificare la sostenibilità ambientale delle attività portuali non è un semplice esercizio tecnico e tecnologico, ma coinvolge la sfera del pensiero profondo, della cultura e dell’etica.
Il processo di transizione necessario allo sviluppo dei porti di domani, deve essere governato a 360° gradi, perchè sia accompagnato da adeguate protezioni sociali e costruisca, contemporaneamente, prospettive non solo di zero impatto ambientale, ma di nuova, migliore e maggiore occupazione.
Il mutamento delle attività portuali è un processo inevitabile, ma occorre dargli direzione, anche per determinare la capacità competitiva dei porti italiani nello scenario internazionale: “Bisogna solo capire in quanto tempo riusciremo, come porti italiani, ad essere in grado di migliorare sensibilmente le nostre prestazioni in termini di riduzione delle emissioni e di transizione energetica. Da questo dipenderà la nostra capacità di tenere il passo dei porti nord-europei che da maggior tempo perseguono l’idea dello sviluppo green”, sottolinea Maro Sommariva, Presidente della AdSP Mar Ligure Orientale e voce competente della portualità italiana, nella sintetica e densa intervista rilasciata a ShipMag.
Il futuro non possiamo conoscerlo, ma intanto possiamo fare molto nel presente perchè possa essere il migliore possibile per tutti.
Buona lettura!
Foto di copertina tratta da TeleNord