Quante morti ancora dobbiamo sopportare?
Quanti lavoratori ancora che non faranno mai più ritorno a casa?
In Italia produttività e costo del lavoro passano per la morte dei lavoratori, punta di un iceberg fatto di sfruttamento, ricatto, ritorsione, precarietà.
Il lavoro in Italia non è considerato un valore né dalla maggioranza della classe imprenditrice, né dalle istituzioni né dalla politica, ma solo un mezzo per fare soldi con i corpi e i cervelli degli altri.
Un paese che lascia morire così i lavoratori, circa 3 decessi al giorno, non è un paese civile, non è un paese che può lasciare eredita’ culturali e sociali a cui ispirarsi.
È solo una indegnità insopportabile.
Leggi qui la notizia dell’ennesima morte: